Il meteo è un elemento in grado di generare un notevole impatto sui prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica.
Nel dettaglio, fattori esogeni quali la temperatura, il vento, le precipitazioni, la presenza oppure l’assenza di sole e gli uragani causano variazioni nella contrattazione, a livello di mercato dell’energia.
In funzione dell’abbondanza o scarsità delle fonti energetiche, la domanda di energia elettrica e/o gas subirà dei cambiamenti, così come il livello dei prezzi.
Per queste ragioni, l’analisi e l’eventuale previsione dei fenomeni atmosferici risulta di fondamentale importanza per determinare i costi dell’energia, in particolare per le aziende e i professionisti il cui core business si basa sull’energia.
Conoscere i driver che influiscono sui prezzi dell’energia e le relative dinamiche è utile agli operatori nel settore, in particolare agli Energy Manager e il suo staff.
In questa sede saranno analizzati tutti i fattori impattanti sul livello dei costi energetici, e in particolare la temperatura, il vento, le precipitazioni, il sole ed eventuali catastrofi naturali.
Come i cambiamenti nella temperatura influiscono sui prezzi dell’energia
La temperatura è un driver fondamentale nell’analisi del livello dei prezzi dell’energia, perché influisce in modo diretto sulla domanda e l’offerta di energia elettrica e/o gas naturale.
Pensando ai cambiamenti stagionali di temperatura è evidente che, sia in ambito domestico che produttivo, al sopraggiungere delle stagioni più fredde aumenterà la domanda di gas naturale, mentre durante il periodo estivo un incremento di domanda di energia elettrica è il fenomeno più prevedibile, considerando il raffrescamento degli ambienti con i sistemi di condizionamento.
Ciò che risulta importante, per l’analisi, non sono però gli eventi prevedibili, ma quelli in grado di influire in modo significativo sulla domanda di energia.
In particolare, se in inverno le temperature registrate sono inferiori alle medie stagionali, la domanda di gas naturale subirà una variazione in aumento, perché sarà necessario riscaldare gli ambienti di più e più a lungo.
Come conseguenza diretta, i prezzi del mercato spot, che prevedono la consegna immediata di un bene, tenderanno a registrare un incremento, poiché vi è un urgente bisogno di energia.
Inoltre, qualora la rigidità delle basse temperature tendesse a persistere, le ripercussioni si verificheranno anche nel mercato a lungo termine.
Inverni più freddi del solito o stagioni primaverili meno miti del dovuto provocheranno una domanda di gas naturale più elevata, soprattutto per uso civile.
Poiché il gas presente in stoccaggio subirà un consumo più rapido del solito, il fenomeno che si andrà a creare sarà una necessità ancora maggiore di questa fonte energetica per il periodo successivo.
Ovviamente potrebbe accadere anche il contrario, con stagioni invernali più miti delle medie stagionali degli anni precedenti (basti pensare all’inverno trascorso tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019).
In questi casi, la domanda di gas naturale subirà una diminuzione, perché vi sarà una minore necessità di riscaldare gli ambienti.
A seguito di una minore domanda di gas naturale, le scorte presenti in stoccaggio rimarranno parzialmente inutilizzate, con serbatoi più pieni e un minore bisogno di iniezione per il periodo seguente.
La conseguenza di questo fenomeno sarà la diminuzione dei prezzi del gas naturale, soprattutto nel mercato forward.
Per quanto riguarda il periodo estivo, se le temperature registrate risultano superiore alle medie degli anni precedenti, si verificherà una maggiore domanda di energia elettrica, necessaria per alimentare gli impianti di condizionamento, a uso civile e industriale.
Come avviene per i prezzi del gas, poiché vi è urgente bisogno di energia elettrica, a causa delle temperature più elevate, i prezzi nel mercato spot saliranno.
Spesso, a tale tendenza al rialzo si aggiunge anche quella dell’incremento del livello dei prezzi del gas naturale, poiché alcuni sistemi termoelettrici impiegano, anche nel periodo estivo, il gas naturale.
Quando, al contrario, si assisterà a un’estate particolarmente fresca e poco torrida, con temperature al di sotto della media stagionale, la domanda di energia elettrica subirà una diminuzione, soprattutto nel mercato spot e nel settore civile.
Sole e vento: come e perché questi driver sono importanti nella determinazione dei prezzi dell’energia
L’influenza di sole e vento, quali fonti rinnovabili, è notevolmente aumentata negli ultimi anni in Europa, grazie all’incremento esponenziale delle quote installate in diversi Paesi.
Quindi, l’impatto generato dalla presenza o meno del vento e del sole è determinante, in particolare per quel che attiene i prezzi spot, chiamati anche short term, di gas naturale ed energia elettrica.
Alcune dinamiche, tuttavia, non sono sempre lineari e semplici da comprendere: se è vero, infatti, che una scarsa produzione eolica, generata dalla mancanza di vento, possa causare un incremento dei prezzi a breve termine dell’energia elettrica, non è altrettanto immediato capire che vi sono ripercussioni anche sui prezzi del gas naturale.
A seguito dell’esiguità del driver vento, infatti, si renderà necessario bilanciare tale scarsità con la produzione di energia elettrica attraverso le cosiddette fonti programmabili.
Nel nostro Paese, sono in genere le centrali produttive di gas a essere chiamate alla produzione di energia, poiché presentano strutture più flessibili e modulari.
Tuttavia, considerando che il costo della produzione nel settore termoelettrico è superiore rispetto a quello dell’energia da fonti rinnovabili, se quest’ultima viene a mancare i relativi prezzi short term tenderanno a un rialzo, con la stessa influenza su quelli del gas.
Al contrario, quando si registra un’abbondanza di vento e sole, la domanda di produzione nel settore termoelettrico sarà tendenzialmente inferiore.
Come conseguenza diretta, diminuiranno sia i prezzi a breve termine dell’energia elettrica, sia quelli del gas naturale, poiché vi sarà una minore domanda di entrambe le tipologie di energia.
Precipitazioni: il loro impatto sulla produzione idroelettrica
In diversi Paesi europei, compresa l’Italia, sono presenti molte centrali idroelettriche, in cui l’energia elettrica è prodotta attraverso lo sfruttamento di corsi d’acqua, fiumi e bacini idrici.
Soprattutto in queste aree è facile comprendere come le piogge e le precipitazioni in generale influiscano in modo importante sui prezzi dell’energia.
Quando le precipitazioni e le nevi risultano esigue e, quindi, gli invasi non sono abbastanza pieni, la prima conseguenza diretta di tale fenomeno sarà una diminuzione nella produzione idroelettrica.
L’impatto che si andrà a creare si verificherà, dunque, non solo nel periodo circoscritto alla produzione di energia, e quindi sui prezzi short term, ma anche sulla parte primaverile della curva.
Infatti, nei primi mesi dell’anno, quando si registrano precipitazioni più o meno abbondanti, il mercato tende ad anticipare l’effetto dei prezzi in base alle minori o maggiori precipitazioni e, quindi, sulla produzione di energia idroelettrica.
Inoltre, una produzione idroelettrica più bassa determinerà un impatto importante anche sul gas naturale, risorsa considerata flessibile per antonomasia.
Tale elemento, già analizzato in occasione della scarsità di energia elettrica durante le stagioni invernali più rigide, consente di sopperire alla mancanza di energia con una maggiore produzione di gas naturale, con un relativo aumento della domanda cosiddetta incrementale.
Chiaramente, per effetto della legge della domanda e dell’offerta, il rialzo nella domanda di gas si rifletterà sul livello generale dei prezzi e sul mercato, che registrerà questo rialzo.
Il meteo e l’energia negli altri paesi
Da menzionare, inoltre, la rilevanza del meteo degli altri Paesi sui prezzi dell’energia, in particolare con riferimento ai flussi di gas naturale liquefatto per il mercato europeo.
Data la crescente importanza di questa fonte energetica in Europa, l’ambito di influenza di alcuni fattori ha registrato un notevole incremento.
Tali fattori hanno assunto maggiore rilievo negli ultimi anni, mentre fino a poco tempo fa non rivestivano nessuna importanza sui mercati europei.
Un esempio chiarirà meglio il concetto. L’arrivo di un uragano, in grado di bloccare completamente le esportazioni statunitensi di gas, che partono dal Golfo del Messico, oppure temperature estreme in Giappone o Corea del Sud, determineranno in modo significativo la domanda di gas naturale, anche per quanto riguarda il mercato in Europa.
L’importanza delle previsioni meteo nel settore energetico
Dopo aver illustrato l’impatto che i diversi fenomeni atmosferici sono in grado di determinare sui prezzi dell’energia, è altrettanto rilevante porre l’accento sulle previsioni meteo, in particolare per le aziende che operano nell’approvvigionamento di energia.
Le organizzazioni che si avvalgono di team strutturati e dedicati all’analisi dei fenomeni atmosferici e al continuo monitoraggio dei prezzi nel mercato dell’energia dispongono di software di ultima generazione, che dispongono di moduli specifici per analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, per giocare d’anticipo sull’approvvigionamento e diminuire, per quanto possibile, il gap esistente tra scorte e fenomeni atmosferici.
Un fattore di primaria rilevanza, nell’approvvigionamento di energia, sia essa di gas naturale oppure di energia elettrica, riguarda la possibilità di acquistare e vendere energia, garantendo i prezzi più bassi di acquisto e più alti nella vendita, con la fornitura di volumi elevati.
Ecco perché il meteo è così importante nella determinazione dei prezzi, soprattutto da quando le centrali a energia eolica e solare consentono di produrre quantità così alte in presenza di venti sostenuti o sole pieno e persistente.
Per la legge di mercato, la prima conseguenza diretta dell’abbondanza di sole e vento è la discesa dei prezzi dell’energia.
Una politica efficace di approvvigionamento energetico, quindi, non può prescindere dalle previsioni meteo, soprattutto nel contesto attuale, in cui ogni singolo cittadino, in Europa e nel resto del mondo, registra una domanda di energia venti volte superiore rispetto al decennio precedente.
Previsioni meteo: l’importanza di elaborare e analizzare ingenti volumi di dati
Alla luce di questi elementi è chiara la rilevanza di effettuare passi in avanti nella pianificazione delle contingenze, con largo anticipo e più precocemente possibile.
Infatti, il settore energetico risente in modo notevole dei fenomeni atmosferici e le aziende che operano nell’approvvigionamento di energia devono prepararsi a una serie di possibili scenari.
Gli strumenti di previsione, a tale scopo, giocano un ruolo chiave nell’attività di forecasting, laddove è indispensabile elaborare un’enorme quantità di dati, che saranno successivamente analizzati e utilizzati per la determinazione delle azioni da intraprendere.
Il concetto di previsione è semplice e lineare, ma non lo sono altrettanto i consueti strumenti a disposizione e le numerosi fonti da cui estrapolare i dati.
Per questo motivo, la strategia vincente, per le aziende che operano nel mercato dell’energia, è quella di utilizzare software in cloud, altamente affidabili e in grado di inserire in modo automatico e analizzare ingenti quantità di dati, da diverse fonti e senza possibilità di errore.
Le piattaforme dedicate all’analisi dei fenomeni meteo rappresentano un mezzo essenziale per elaborare previsioni, sia nel breve che nel lungo periodo (ovviamente, in questi casi, sarà necessario attendersi scostamenti più elevati).
Come gli esperti del settore affermano, poter disporre di un ampio spettro di dati è fondamentale per identificare il raggio di azione degli sviluppi meteo, per valutare lo scenario più probabile.
In base alle informazioni relative alle previsioni, i relativi report saranno poi trasmessi agli operatori finanziari del mercato energetico, per una determinazione dei prezzi di energia elettrica e gas naturale.
Il segreto, come sostengono i trader sta proprio nella possibilità di analizzare ingenti volumi di dati, per convertirli in una serie di informazioni dalla rilevanza e fruibilità certe.
Ma attenzione, perché per trarre un vantaggio economico dalle informazioni, gli operatori del mercato energetico devono attendere un’elaborazione corretta dei dati da parte dei meteorologi.
Ciò significa, quindi, che i dati di partenza devono essere attendibili ed estrapolati con le giuste tempistiche, per poter dare luogo a valutazioni verosimili.
L’importanza delle interdipendenze tra fenomeni meteorologici ed energia
Nel passato, l’osservazione e l’analisi, in termini globali, dei fenomeni atmosferici non rappresentava certo la priorità per le società di approvvigionamento energetico.
Lo scenario, tuttavia, è cambiato radicalmente negli ultimi anni, con una serie di interdipendenze tra il meteo e i prezzi dell’energia.
Inoltre, questo settore si rivela particolarmente sensibile alla globalizzazione, laddove ciò che accade in un Paese, in termini non solo atmosferici ma geopolitici, causa un’influenza più o meno diretta sul resto del mondo.
Anche in questo caso, l’esempio di un fenomeno atmosferico estremo, un uragano, chiarirà meglio il concetto.
Un uragano di intensità epocale che si verifica in Nord America ha il potere di incidere direttamente sul prezzo dell’energia in Europa.
Ecco, quindi, che l’importanza di un fenomeno meteo non dipende necessariamente dalla sua vicinanza geografica, ma piuttosto dalla portata, sul mercato dell’energia, delle conseguenze potenziali di influenze o fenomeni climatici.
I recenti terremoti che si sono verificati in alcune regioni italiane, per quanto i danni globali siano perlopiù inestimabili, non hanno causato un grande impatto sul mercato energetico, per quanto ciò potrebbe sembrare strano.
La ragione di tale sostanziale invarianza sta nel fatto che non sono stati registrati malfunzionamenti a carico delle centrali idroelettriche, quindi i prezzi dell’energia elettrica non ne hanno risentito.
Laddove gli impianti subiscono distruzioni, invece, la situazione è completamente differente: basti pensare al disastro di Fukushima.
Pensando agli elementi impattanti sulla determinazione dei prezzi nell’energia, molti potrebbero pensare che il generale cambiamento climatico sia in grado di giocare un ruolo rilevante. In realtà, come spiegano i meteorologi, la realtà è diversa, perché l’orizzonte temporale è troppo esteso per poter essere preso in considerazione.
Anche se il cambiamento climatico è un dato incontrovertibile e abbia progressivamente cambiato le probabilità che alcuni fenomeni meteorologici si verificassero, tali cambiamenti rivestono un valore soprattutto per i metereologici, e non per gli operatori nel mercato dell’energia.
Un software in cloud per l’analisi dei prezzi dell’energia
Artesian è un software in cloud appositamente creato per l’estrapolazione ed elaborazione dei prezzi energetici basati sugli eventi climatici. Si tratta di una soluzione che rappresenta un supporto fondamentale per le aziende, per gli energy manager e i trader energetici.
In particolare, è possibile visualizzare in tempo reale, l’andamento dei prezzi delle principali risorse energetiche.
L’obiettivo è quello di gestire in modo analitico e avanzato l’approvvigionamento energetico, per garantire in ogni momento un efficientamento energetico e un risparmio economico per le aziende.
Download ebook
The Energy Trading Handbook: from zero to hero.
Comprendi e interpreta il mondo dell’energy trading. Dalle basi fino a alle dinamiche che lo influenzano, approfondisci questo specifico settore del trading.