Competenze, ruolo e strumenti del Trader Energetico
È chiaro a tutti che il periodo storico che sta vivendo l’intera umanità non sia per nulla pacifico e roseo: crisi economiche, conflitti fra nazioni e, come si è potuto constatare, pandemie mondiali per non parlare del surriscaldamento globale sono ormai argomenti all’ordine del giorno. Il fatto che lo siano, tuttavia, non comporta un adattamento automatico tale da trasformare suddette sciagure in qualcosa di quotidiano e accettabile. Sono eventi da mitigare e combattere, poiché gli stessi hanno sempre grosse e gravi ripercussioni negative nei mercati finanziari.
Uno fra questi è sicuramente quello dell’energia che, nel corso della storia, ha sempre meno sperimentato periodi di solidità ed è sicuramente entrato in una nuova era di volatilità. Cosa significa?
Sostanzialmente che il mercato finanziario energetico non è un mercato affidabile. I prezzi caratteristici dei prodotti energetici potrebbero modificarsi da un momento all’altro in quantità significativa e investire in essi si trasformerebbe sicuramente in un rischio troppo elevato per essere intrapreso.
Il prezzo del petrolio grezzo, ad esempio, è uno fra i più instabili di tutti poiché il suo valore varia dipendentemente e indipendentemente da molteplici fattori: disponibilità, accordi, alleanze, crisi e via dicendo.
Chiaramente un’azienda che basa il suo business sulle forniture di energia o anche solo un’attività la quale produzione richieda un importante afflusso di calorie non può affidarsi al caso. Ecco perché suddette imprese dovrebbero istituire un comparto commerciale dedicato esclusivamente al calcolo dei rischi relativamente all’approvvigionamento e fornitura di greggio, elettricità, gas naturale e altre risorse.
Il valore di questa figura professionale è elevatissimo e si tratta di una risorsa essenziale in grado da mettere in risalto in modo netto un’azienda di successo da una mediocre o addirittura con difficoltà economiche.
Le competenze da acquisire sono molteplici ma il settore è estremamente redditizio e promettente per professionisti di questo tipo. Di seguito, quindi, è possibile consultare una guida sulla figura del trader energetico (o energy trader in inglese): di cosa si occupa, il suo ruolo all’interno dell’azienda, come diventare trader energetico e altri dettagli.
Chi è il trader energetico?
Il trader per l’energia è un esperto di finanza (nonché economista) con specializzazione nel mercato energetico.
Seppur sia una figura molto specifica, il trader può trovare una posizione stabile in numerose applicazioni differenti adeguando le sue conoscenze al contesto lavorativo in cui si trova.
Essere esperti in economia significa avere a che fare con i mercati e lavorare a favore dell’azienda cercando di prevedere l’andamento dei prezzi, degli investimenti e dei rapporti di compravendita attuati dall’impresa.
Tutto questo applicato all’energia.
Trattandosi di un mercato così vasto da vedere decine di miliardi di euro (se non centinaia) d’affari solo a livello nazionale è chiaro come siano necessarie delle figure professionali dedicate a questo specifico tipo di commercio e che non sia possibile mettere in campo dei “semplici” economisti quando si tratta di energia.
Il trader energetico, perciò, ha indubbiamente un background composto prevalentemente da studi economici, quindi ragioneria o scientifico per quanto riguarda il liceo, laurea triennale in economia, finanza e simili, corso magistrale in gestione dell’energia, ingegneria energetica o ancora economia dei mercati finanziari e specializzazione oppure master in mercati energetici.
La sua posizione nell’azienda risiede sicuramente nel reparto commerciale oppure nel compartimento dedicato alla gestione dell’energia alla quale fa capo l’energy manager.
Di cosa si occupa il trader energetico?
È necessario partire dal presupposto che ogni azienda ha a che fare con l’energia. Iniziando dalle realtà più affini, perciò raffinerie e operatori energetici, esse basano tutto il loro esito positivo proprio sui trader energetici. Devono prevedere l’andamento del mercato energetico e tenersi profondamente informati su tutti gli eventi che potrebbero influenzare i prezzi e le forniture così da adottare sempre la strategia più proficua per l’azienda.
Non è un lavoro per tutti: è necessario, infatti, avere un grande talento nell’individuazione e definizione delle situazioni critiche in un insieme praticamente illimitato di variabili che potrebbero provocare fluttuazioni improvvise nel commercio energetico.
Una guerra, un incidente in una piattaforma petrolifera, un’imminente calamità naturale in prossimità di un importante nodo per la produzione di energia elettrica o, viceversa, la stretta di nuovi accordi politici, il miglioramento delle condizioni economiche nazionali grazie a investitori esteri.
Il trader energetico si occupa dell’ottimizzazione nel processo di acquisto del greggio.
Questo avviene ad esempio concordando prezzi, quantità e modalità di consegna in modo che non vi siano perdite inutili di denaro e inefficienze che potrebbero costare all’azienda.
Sono tutte informazioni che il trader deve conoscere giornalmente e deve tenersi costantemente informato tramite i canali più affidabili (giornali cartacei, news e andamento dei mercati).
Il margine di profitto di una società elettrica è essenziale per avere successo e dipende da diversi fattori, i quali devono essere previsti impiegando tutti gli sforzi possibili onde evitare ingenti perdite. Ciò si ripercuote anche nelle raffinerie, le quale devono stabilire il prezzo in modo concorrenziale e dipendentemente dalla situazione economica dei mercati energetici.
Un ennesimo settore ove il trader possa essere altamente utile è proprio caratteristico del suo nome: il trading azionario, sia esso online o fisico mediante investimenti.
Essendo, come precedentemente accennato, il mercato dell’energia estremamente volatile, un consulente esperto è essenziale per avere profitti in modo efficace.
Scommettere in azioni a basso rischio comporta una maggiore stabilità del mercato, perciò è molto difficile riscontrare situazioni nelle quali possano verificarsi crolli improvvisi o aumenti significativi del valore azionario, conseguentemente, tali mercati risultano di scarso interesse agli investitori esperti.
Il mercato energetico, al contrario, è molto fluttuante e se da un lato può rivelarsi dubbio per alcune persone, per altri (fondi di investimento, enti finanziari e aziende operanti in tale settore) può essere un importante fonte di guadagno, a patto che sia presente un trader esperto in grado di analizzare i mercati e la situazione concorrenziale.
Altro utile impiego per una simile figura professionale può verificarsi all’interno di una qualsiasi azienda. Una catena di produzione di modeste dimensioni comporta un dispendio energetico non indifferente. È necessario consultare (o assumere), quindi, un trader energetico così da stilare un’analisi dettagliata della spesa per l’energia, verificare assieme al manager energetico l’eventuale ottimizzazione della produzione e vagliare tutte le proposte di fornitura degli operatori così da ottenere il massimo risparmio. Spesso casi come quello appena citato prevedono la collaborazione con agenti di fornitura così da arrivare alla creazione di contratti ad-hoc (ossia su misura) non previsti nell’ordinaria amministrazione in quanto siano preventivati scenari di consumo elevato, sia nell’istantaneo sia nel continuativo. Un trader energetico è un professionista anche nella fase di trattativa con i fornitori energetici.
La differenza con il manager energetico e con il broker
Solamente il fatto che esistano tre figure ben distinte operanti nel mondo dell’energia come il trader, il broker e il manager dovrebbe lasciar trasparire come il mercato dell’energia sia estremamente vasto e diversificato, tanto da richiedere la presenza di un intero team a supporto delle operazioni concernenti l’energia.
Il manager dell’energia, come suggerisce la parola, fa parte della direzione dell’azienda ed è colui a cui spettano le decisioni finali dopo aver consultato una squadra si specialisti. Lo scenario ottimale prevede che sia inserito all’interno del consiglio di amministrazione, in questo modo è in grado di comunicare efficacemente rischi, opportunità, investimenti e analisi effettuate con il gruppo di lavoro al resto dei partecipanti al consiglio e intraprendere la giusta strada o strategia nei confronti del mercato. I suoi compiti prevedono naturalmente il coordinamento del team, la conoscenza di norme, leggi o certificazioni riguardanti il settore dell’energia e deve occuparsi di tutte le questioni burocratiche cui può andare incontro durante la stipulazione di nuovi contratti di fornitura o di acquisto. Deve anche conoscere le principali tecniche di analisi di mercato attraverso piattaforme software per l’analisi dei dati nonché saper creare, interpretare ed esporre i report derivanti in modo convincente ed efficace. Il suo ruolo principale, dunque, risiede nel settore manageriale.
Per quanto concerne il broker energetico esso lavora principalmente su commissione come consulente o mediante una ditta terza e lavora esclusivamente a favore del cliente, non della compagnia energetica come nel caso del trader.
Il suo ruolo prevede conoscenze più tecniche e specifiche sulle modalità di fornitura di energia, i vari contratti aziendali o domestici disponibili in base alla zona di appartenenza (ogni città o regione potrebbe avere dei fornitori locali con proposte e offerte vantaggiose da considerare), le possibilità di installazione di infrastrutture per le energie rinnovabili e incentivi derivanti da esse. Può essere chiamato in causa anche per prestare consulenza in casi giudiziari fra il cliente e il fornitore dell’energia, è perciò in grado di interpretare fatture, contratti ed eventuali clausole poco chiare o fonte di ambiguità. Naturalmente può entrare a far parte di un team per la gestione dell’energia aziendale assieme al manager e al trader.
Il trader energetico, trattato con specificità nell’articolo, lavora principalmente nelle società di fornitura e, come accennato, il suo compito principale ha a che fare con la finanza e l’analisi dei mercati. Stabilire il prezzo di vendita per una società che operi in questo settore prevede un intervento diretto del trader per l’energia, allo stesso modo deve occuparsi di investimenti, concorrenza e fattori economici.
Quali strumenti utilizza il trader energetico?
Come qualsiasi altro economista, lo strumento principale di un trader energetico consiste in ogni possibile dispositivo in grado di fornire dati affidabili sulla situazione dei mercati energetici. A cominciare dal giornale, uno strumento che, fortunatamente, non abbandona la retta via dell’informazione veritiera.
È abbastanza ovvio che la maggior parte delle notizie, in questi anni, siano propagate tramite Internet, è essenziale per il trader avere una formazione dedicata al mondo informatico, così da saper utilizzare efficacemente computer e dispositivi smart per necessità di analisi.
Un trader può avere a che fare con basi di dati, perciò avrà nozioni di memorizzazione strutturata con diverse piattaforme (SQL, JSON o XML), querying (ossia interrogazione degli stessi) e visualizzazione. Egli dovrà soprattutto conoscere i principali strumenti di analisi. Il fatto che siano presenti competitor in quantità elevata, numerosi fattori in grado di influenzare l’andamento dei mercati energetici e statistiche di consumo di tutte le apparecchiature interne all’azienda comporta l’utilizzo di strumenti adeguati a trovare correlazioni e analizzare in modo efficace ed efficiente tutte le informazioni.
A tal proposito, il trader necessita di conoscere i principali strumenti di data mining, data analysis e data visualization presenti e le varie soluzioni di accesso ai dati a tale scopo. La loro quantità è inimmaginabile al giorno d’oggi e poter avere un quadro completo per effettuare previsioni usando solo carta e penna è impensabile.
Quali conoscenze deve avere un trader energetico?
Arrivare a ricoprire la posizione di trader energetico non è affatto semplice. Servono tecnica, capacità previsionali e di analisi, competenze economiche e finanziarie, nonché informatiche e tanta esperienza.
Per cominciare, un aspirante trader dell’energia dovrebbe avere una laurea in economia o finanza, come accennato precedentemente. Questa costituisce una solida base di partenza considerata la posizione lavorativa di questa figura e fornisce sicuramente le competenze necessarie per comprendere appieno eventuali specializzazioni e unire quanto imparato per essere rapidi e coerenti nelle analisi.
L’economia non è l’unica strada tuttavia.
Molte aziende petrolifere o che lavorano direttamente nel mondo dell’energia (raffinerie, centrali idroelettriche e nucleari, impianti per la generazione di energia pulita o a biogas e via dicendo) hanno bisogno di una figura più tecnica e con competenze ingegneristiche, in questo modo il trader può essere formato adeguatamente a proposito di tutti i processi aziendali coinvolti. A tale scopo esistono lauree in ingegneria del petrolio oppure, più generalmente, in ingegneria energetica e sono disponibili nelle principali università italiane.
A questo punto, pur non essendo strettamente necessario, è altamente consigliata una laurea magistrale, un master o una specializzazione tecnica. Si può fare affidamento al cosiddetto MBA (master in Business Administration), in grado di fornire abilità e preparazioni adeguate al lavoro di commerciante, specie per coloro che avessero deciso di intraprendere il percorso ingegneristico. Un’altra valida alternativa risiede nei corsi tecnici oppure nelle lauree magistrali in data analysis. Nel primo caso non vi sono particolari requisiti per partecipare a tale corso tecnico, se non la presentazione del diploma o della laurea, nel secondo, invece, la maggior parte delle università richiedono competenze informatiche e/o matematiche di un certo livello, le quali si possono comunque integrare frequentando lezioni specifiche. Sfortunatamente quello dell’energia è un mercato estremamente competitivo e tutte le persone che vi partecipano devono essere altamente istruite e preparate.
A questo punto è necessaria un’adeguata esperienza lavorativa. Pur avendo una laurea, un master e un titolo di specializzazione è molto difficile ricoprire immediatamente il ruolo di trader energetico, sia esso in un’azienda di consulenza o in un operatore diretto nel mercato dell’energia. È necessario prima affrontare almeno un anno di affiancamento con altre figure senior del settore, oppure lavorare come esperto di finanza, logistica o come ingegnere in una piattaforma petrolifera. In quest’ultimo caso è possibile comprendere dettagliatamente come funzionano i processi di estrazione del petrolio e di stoccaggio in barili, così da massimizzare il profitto. Avere tali conoscenze è essenziale per poi ricoprire il ruolo di trader in un’azienda di successo.
Piattaforma cloud per l’analisi dei dati energetici
Come descritto precedentemente nell’articolo, un trader energetico deve saper usare gli strumenti di analisi dei dati per poter effettuare previsioni in modo rapido ed efficace.
Per raggiungere tale scopo può essere necessaria un’infrastruttura informatica dedicata, ottimizzata e con programmi di analisi configurati con l’unico obiettivo di fornire al professionista un valido strumento di previsione. Cosa infattibile senza accesso a dati sufficienti i quali devono essere raccolti, strutturati e memorizzati. Solo allora sarà possibile operare con essi.
Artesian può essere definito come uno strumento all-in-one: innanzitutto dispone di una raccolta di informazioni riguardo i mercati azionari dell’energia, competitor, prezzi, dati commerciali e operatori del settore.
È compatibile con la maggior parte degli altri sistemi di gestione e analisi dei dati (come Excel), perciò un’eventuale migrazione è a portata di mano, mentre dispone di librerie dedicate nel caso debba essere integrato nel sistema informativo aziendale, sia esso realizzato in Python o C#.
Tutti i dati sono poi archiviati nel sistema cloud, in modo scalabile, sicuro e affidabile. Artesian consente anche la manipolazione degli stessi, supportando tagging, filtri e confronti diretti.
Tutto questo è possibile senza mai mettere mano al codice: è gestibile attraverso un’interfaccia user-friendly adatta sia al desktop che ai dispositivi mobile. Interfaccia che consente anche la data visualization, a partire dalle analisi effettuate.
Poter operare con rapidità in un mercato altamente instabile è tutto: ecco perché è estremamente importante affidarsi a piattaforme ottimizzate e dedicate al mondo energetico.
La cloud app consente, infine, di confrontare i report generati con i dati di mercato presenti, così da valutare velocemente l’andamento degli investimenti o delle strategie adottate e gli aggiornamenti non richiedono interventi manuali nel caso siano stati implementati automatismi nel processo di data mining.
Effettuare previsioni mediante un simile software diventa molto più efficace per un trader energetico, le sue competenze e l’esperienza mescolate con un’architettura informatica riservata all’analisi dei dati fanno sicuramente la differenza per il raggiungimento degli obiettivi economici prefissati.
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