Stiamo assistendo a un’esplosione del prezzo del gas, cominciata a inizio anno, che ora ha toccato il 250% in più del prezzo iniziale.
Quali sono le cause dell’aumento dei prezzi del gas?
Le cause di questi aumenti sono molteplici, l’Europa si trova in una situazione particolare da alcune settimane, con riserve di gas minime e una domanda costantemente in aumento in vista della diminuzione delle temperature.
La richiesta di gas non è corrisposta da un’altrettanta fornitura, le alternative Norvegia e Libia, vista la particolare situazione di pressione tra Mosca e Bruxelles, non sono immediate e affidabili.
L’Italia risente maggiormente della salita dei prezzi del gas poiché viene utilizzato per la produzione di circa metà dell’energia nazionale, a copertura di circa un terzo del fabbisogno energetico italiano (il consumo residuo è invece coperto tramite import dall’estero).
La situazione risulta critica sebbene i prezzi abbiano ritracciato rispetto ai massimi raggiunti il 5 ottobre. ARERA, ha dichiarato che nell’ultimo trimestre del 2021 la bolletta del gas subirà un aumento del 14,4%.
Questa situazione di crisi impatta negativamente sugli scenari economici delle aziende, mettendo a rischio la ripresa economica industriale, necessaria dopo un 2020 da dimenticare causa pandemia.
Le cause dell’aumento del prezzo del gas sono diverse e, sebbene anche la speculazione giochi un ruolo importante nell’andamento dei prezzi, ci sono altri fattori che hanno determinato maggiormente la situazione attuale.
Le temperature dell’ultimo anno, la domanda asiatica e lo stoccaggio
Le cause di questo aumento sono da ricondurre principalmente all’elevata domanda di gas dello scorso inverno, caratterizzata da un freddo intenso, una ripresa delle attività produttive post lockdown e un ritardo nell’arrivo della stagione estiva.
La domanda asiatica, soprattutto cinese, legata ad un cambio di fornitura da carbone a gas e a una ripresa post-covid, ha impattato in maniera importante sulla diminuzione di forniture per l’Europa. I prezzi asiatici (JKM) sono aumentati attraendo le forniture di GNL destinate all’Europa.
L’Europa si è trovata costretta a ricorrere alle scorte di gas in stoccaggio, rimanendo con livelli di stoccaggio inferiori agli anni precedenti.
L’aumento dei prezzi nella stagione estiva ha ritardato l’iniezione, questo ha impattato sul livello di stoccaggi, la conseguenza è una situazione critica, con livelli di gas in stoccaggio ai minimi degli ultimi 5 anni.
La situazione russa e il North Stream 2
L’importazione in Europa di gas naturale via tubo è stata inferiore agli scorsi anni, ad essere diminuita è soprattutto la fornitura proveniente dalla Russia.
North Stream 2 è il nome di un gasdotto costruito dalla Russia nel Mare del Nord, attraverso il quale sarebbe in grado di raggiungere la Germania evitando il passaggio attraverso l’Ucraina, paese instabile a causa delle tensioni commerciali e politiche con la Russia.
L’Europa non ha ancora approvato il progetto e questo è il principale motivo che ha spinto Gazprom a ridurre le forniture, con l’intenzione di spingere le istituzioni europee ad approvare l’operatività del progetto. L’Agenzia Internazionale è intervenuta chiedendo un aumento delle forniture al fine di evitare una crisi energetica.
La paura di non poter fare affidamento sulla fornitura russa ha scatenato una gara dei prezzi, culminata con l’aumento del prezzo del TTF da 40€/MWh a oltre 160€/MWh in data 5 ottobre.
Tra gli altri effetti macroeconomici, queste mosse da parte di Gazprom hanno favorito una massimizzazione del fatturato, consentendo il raggiungimento di un risultato più alto a fronte di un’esportazione minore.
Trading sul gas naturale
Comprendere le dinamiche dei prezzi del gas diviene fondamentale per chi si occupa di trading energetico, in particolare su questo asset.
Il gas naturale è, insieme al petrolio, l’asset più scambiato da chi si occupa di trading energetico. E per questo motivo questa commodity gioca un ruolo centrale nel bilanciamento e nella diversificazione di un portafoglio energetico.
Quali sono i fattori che determinano il prezzo del gas?
Estrazione
Il gas naturale si trova sottoterra, in prossimità dei giacimenti petroliferi, per questo deve essere estratto. L’estrazione del gas naturale è un processo costoso che non può essere interrotto. Ogni minimo intoppo naturalmente va a incidere su un conseguente aumento dei prezzi.
Anche il trattamento della materia prima è un processo che richiede energia, ancora più dell’estrazione. Pensiamo solo al trasporto, che avviene con gigantesche navi cargo (ad esempio in forma liquida) o mediante condotti transcontinentali con running cost decisamente importanti
Stoccaggio
Il gas è una materia prima che permette (a differenza dell’energia elettrica) lo stoccaggio in strutture geologiche sia presenti naturalmente nel sottosuolo, sia mediante impianti di stoccaggio artificiali (silos). Lo stoccaggio ha rilevanza strategica per il piano energetico nazionale, e l’operatività in stoccaggio è affidata a esperti, tra i quali menzioniamo Stogit. Stogit è il maggiore player europeo nell’attività di stoccaggio del gas, in cui opera in regime di concessione.
È rilevante conoscere la dimensione della capacità di stoccaggio sul territorio nazionale, pari a 17,6 miliardi di metri cubi. Tale spazio include 4.6 miliardi di metri cubi definiti Riserva Strategica, il cui valore è allocato a livello nazionale da MiSE per far fronte a possibili emergenze di approvvigionamento.
Oscillazioni della domanda
I maggiori produttori e importatori di gas naturale sono Stati Uniti, Russia, Cina e Iran, la loro domanda di materia prima determina le oscillazioni del prezzo del gas. Considerato anche lo scenario globale, intuiamo come fenomeni geopolitici globali possano impattare pesantemente sul prezzo del gas.
Fenomeni Meteorologici
La domanda di gas naturale, utilizzato per il riscaldamento domestico, aumenta inevitabilmente con l’arrivo della stagione invernale. All’aumentare della domanda, aumentano i prezzi. Viceversa, nella stagione estiva, la domanda legata al riscaldamento cala, ma aumenta quella legata alla produzione di energia utilizzata per condizionatori e climatizzatori.
Disastri e Incidenti
Qualsiasi interferenza, naturale o dettata dall’errore umano, così come eventi geopolitici rilevanti nel quadro internazionale impattanti il processo di estrazione e distribuzione del gas naturale, incidono sulla disponibilità di fornitura causando forti aumenti dei prezzi.
L’andamento storico dei prezzi del gas
Da fine 2008 il prezzo del gas naturale è stato in calo, anche a causa dell’avanzamento tecnologico che ha ridotto i costi di produzione e distribuzione.
Nel periodo estivo del 2020, a seguito del Lockdown dettato dalla pandemia, si è verificato un crollo dei consumi che ha determinato il raggiungimento dei prezzi minimi storici: 5,9 €/MWh in Italia, 4,5 €/MWh in Olanda a Maggio.
A partire da settembre 2020 però, abbiamo assistito a un progressivo incremento delle quotazioni diventato stabile nel 2021. Si è trattato di un trend al rialzo completamente inatteso.
Abbiamo già visto le cause dell’aumento dei prezzi del gas naturale.
Il rialzo dei prezzi è divenuto stabile nella primavera 2021, con prezzi attorno ai 28 €/MWh (Giugno 2021) fino al raggiungimento dei prezzi massimi dell’ultimo trimestre dell’anno. Prezzi simili non si registravano dal 2013. In questo caso, l’aumento dei prezzi è stato dovuto a:
- aumento dei consumi
- disponibilità di gas inferiore sia via gasdotto che GNL
- aumento dei prezzi dei permessi di emissione
- contesto rialzista delle commodity energetiche
Trading gas naturale: gli asset disponibili
Ogni settimana il “Department of Energy” pubblica il “Natural Gas Storage Report“, il rapporto sul gas naturale più utilizzato da chi si occupa di trading, che riporta una panoramica sulle variazioni dei prezzi e i livelli di stoccaggio nelle regioni orientali e medio-occidentali.
Con queste informazioni è possibile conoscere la domanda e l’offerta sul mercato attuale, elementi essenziali per un trader per determinare il prezzo del gas naturale.
In passato era sicuramente più complesso investire nelle materie prime, e quindi, di conseguenza, sul gas naturale. Oggi invece i trader hanno a disposizione diversi strumenti sia per fare trading sul breve periodo che sul lungo periodo. Vediamo i principali:
- Futures
- Opzioni
- Capacity Market
- Mercati spot
- OTC
I futures o contratti futures, sono accordi per l’acquisto e vendita in un preciso momento del futuro a un predeterminato prezzo.
Fare trading sul gas naturale attraverso i futures ha senso qualora il trader abbia una visione sull’andamento del prezzo del sottostante rispetto al prezzo di quotazione dello strumento derivato. I futures sul gas naturale sono uno strumento tipicamente liquido (specialmente su mercati rilevanti, di grandi dimensioni) che permette quindi di speculare sul sottostante.
Gli acquirenti e i venditori scambiano energia con orizzonti temporali più lunghi, in questo modo possono salvaguardarsi dalle fluttuazioni dei prezzi.
I futures sono inoltre strumenti tipici dei mercati regolamentati, come IDEX. Vuoi approfondire questi dettagli? Scarica il nostro ebook!
Un ulteriore strumento finanziario che si è ormai pienamente consolidato anche nel mercato energetico italiano sono le opzioni. Le opzioni sono titoli che conferiscono al possessore il diritto ma non l’obbligo di acquistare o vendere il sottostante a un determinato prezzo, entro un determinato periodo temporale: il possessore ha quindi la possibilità di scegliere se esercitare o meno l’opzione in base all’effettiva convenienza economica della stessa.
Le finalità delle opzioni sono sia speculative sia di copertura, quindi estremamente di valore in un mercato dall’alta volatilità come quello delle commodity.
Il Capacity Market, o Mercato di Capacità, è uno schema del mercato elettrico attraverso il quale Terna stipula contratti di approvvigionamento di lungo termine con produttori di energia. Questi ultimi sono chiamati a produrre energia elettrica in cambio di una remunerazione fissa annua.
Lo scopo primario del capacity market non è speculativo, ma è invece volto a garantire la stabilità del mercato elettrico laddove picchi di domanda potessero creare colli di bottiglia lato offerta con conseguente impennata dei prezzi, o, in via ultima, possibili interruzioni della fornitura. Questo avviene proprio remunerando impianti di generazione elettrica che si impegnano a mantenere e mettere a disposizione del sistema la propria capacità produttiva.
Esistono però anche mercati spot o a breve termine. Tali mercati soddisfano le esigenze di produttori, grossisti ed energivori, riguardo le stime dei consumi.
Il principale è il Mercato del Giorno Prima (MGP) nel quale gli acquirenti devono presentare offerte che indichino quantità e prezzo massimo per l’acquisto, la seduta è aperta a partire dal nono giorno che precede l’asta e si conclude alle ore 12 del giorno precedente.
I prezzi spot corrispondono ai prezzi dei prodotti consegnati in un breve termine, in questo modo gli acquirenti possono meglio analizzare i fattori che influenzano i consumi (fattori meteorologici, eventi, fonti) e stabilire la corretta offerta.
Attraverso il Mercato Infragiornaliero (MI) è poi possibile rimediare ad eventuali errori di stima commessi nel MGP.
In ultimo ricordiamo che gli operatori grossisti del mercato delle materie prime sono soliti operare importanti volumi fuori dai mercati regolamentati, attraverso la negoziazione di prodotti strutturati complessi, scambiati quindi OTC (over the counter).
Le figure responsabili di impianti di produzione di grande taglia, con produzioni superiori al proprio fabbisogno, cedono l’energia tramite contratti bilaterali a un trader o grossista con il quale hanno contrattato un prezzo di cessione.
Gli strumenti per analizzare i prezzi del gas
Uno strumento del quale si può avvalere un trader energetico è Artesian, un software in cloud in grado di elaborare un’elevata quantità di dati in tempo reale provenienti dai diversi provider di energia.
Attraverso uno strumento di questo tipo è possibile confrontare i dati provenienti anche da fonti non omogenee, consentendo al trader, o alla società, di utilizzare dati precisi, la base di partenza per una comparazione delle tariffe energetiche.
Saper utilizzare uno strumento simile diviene fondamentale per poter effettuare previsioni in modo rapido ed efficace.
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